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Alamanni (Famiglia)

Titoli Onorifici : Marchesi di Loriano e Trentola; Patrizi fiorentini

Albero della famiglia Alamanni

Gli Alamanni, presenti a Firenze sin dal XIV secolo, furono facoltosi mercanti che si divisero in due linee con i figli di Francesco di Piero (1398-1469), Andrea (n. 1421) e Piero (1434-1519). Piero fu padre, fra gli altri figli, di Luigi Alamanni (1495-1556), poeta e letterato costretto all’esilio in Francia nel 1522 dopo la sua adesione alla rivolta antimedicea maturata nell’ambiente degli Orti Oricellari. Di stretta osservanza medicea furono invece i figli di Andrea di Francesco, Giovanni (1454-1511) e Tommaso (1457-1497), capostipiti di due ulteriori rami, entrambi estinti nel corso del XVIII secolo.
La discendenza di Giovanni acquisì nel tempo l’eredità Nasi. L'ultimo del ramo trasferì i beni degli Alamanni Nasi ai Borgherini, della famiglia della madre. 
I figli di Tommaso di Andrea Alamanni (1457-1497) e di Ginevra Ricasoli fecero differenti scelte politiche in un momento di grandi turbolenze nella vita fiorentina. Alamanno (1488-1560), ribelle ai Medici, si trasferì a Roma dove da una donna romana di nome Antonia ebbe tre figli, Marco, Tommaso e Adriano, poi legittimati nel 1543. Luca (+ 1552), chierico, fu spedalingo degli Innocenti a Firenze e Andrea (1482-1570), filomediceo, collaborò alla costituzione dell'amministrazione cosimiana. Fra i suoi molti figli, Vincenzo (1536-1590) sposò Caterina Capponi ed ebbe, fra gli altri, Andrea (1557-1616) che nel 1572 fu nominato erede dalla zia Camilla di Andrea Alamanni, moglie di Ludovico di Zanobi Strozzi. Lo stesso Andrea, sposò nel 1588 Laura di Guglielmo Del Riccio che portava in dote i feudi di Loriano e Trentola nel Regno di Napoli. La discendenza continuò con Vincenzo (1595-1630), poi suo figlio Andrea (1625-1681), primo marchese di Trentola, Vincenzo Maria, padre di Andrea Maria (1697-1753), uomo di lettere e socio di varie accademie tra cui la Crusca. Suo figlio Vincenzo Maria (1734-1795) nel 1775 ereditò i beni del cugino Federigo di Raffaello, ma fu a sua volta l'ultimo della sua famiglia. Egli lasciò erede la figlia Maria Maddalena (1768-1848), moglie di Pierfilippo Uguccioni, che a sua volta chiamò all'eredità Rodolfo Niccolini Sirigatti e suo figlio Luigi.