I Documenti
Le lettere della Corrispondenza Strozzi, come le lettere della Corrispondenza Alamanni, attendevano un riordino puntuale e soprattutto una descrizione che ne rendesse possibile la consultazione e lo studio. Per questo motivo il loro riordino è stato affrontato come seconda fase del progetto che interessa l’intero Archivio Alamanni. La cronologia alta dei documenti (secolo XVI) e la loro pertinenza a personaggi che hanno giocato un ruolo nei processi politici e culturali del loro tempo, anche grazie all’intreccio fra le famiglie Strozzi e Gaddi, fanno sì che questo lavoro costituisca un nuovo tassello per la storia politica e della cultura di Firenze e della Toscana.
Si dà qui la descrizione analitica dei primi 88 fascicoli delle prime tre buste della serie (35-37), portata a termine, dopo il riordino delle lettere, nei primi mesi del 2020 da Tania Mio Bertolo.
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Il carteggio Strozzi, riferito in linea di massima al periodo che va dal 1519 al 1572, è costituito prevalentemente da lettere mercantili, cioè missive circa gli affari di famiglia anche e soprattutto come gestori degli interessi dei fratelli Gaddi, a Firenze e nelle Marche, ma non mancano lettere familiari sui rapporti fra Strozzi, e Gaddi, Alamanni.
Anche la corrispondenza, così come i due faldoni di atti patrimoniali Strozzi conservato nell’Archivio Alamanni, riguarda il ramo Strozzi di Filippo di Pagno, in prevalenza i figli di Zanobi di Ludovico, Ludovico e Taddeo e le loro consorti, le sorelle Camilla e Maria di Andrea Alamanni, anche relativamente ai rapporti che questi ebbero con gli zii, fratelli della madre Oretta Gaddi, Niccolò (1490-1552), Luigi e Sinibaldo (1499-1558).
Dato che la corrispondenza Strozzi prende avvio con le lettere di Oretta Gaddi, giovane vedova di Zanobi Strozzi, il fondo è stato riodinato secondo la successione dinastica femminile.
+ a di 11 dagosto 1561
Ricordo come al ultimo de Luglio Taddeo fu tratto vicario di Santo Giovanni a di 15 de luglio et fu domandato dal Cardinale de Gaddi al duca grazia [...] e dato fede di medici e altro che per la indispositione del male non andava in abito civile. Questo di sopradetto per ordine sua excelentia de ser Giovanni Conti li fu dato lufitio et piglio per cavaliere Fabroni da maradi e per notaro ser Braccio Fai addi 27 di settembre 1561 ha pigliato lufitio.
Dal Libro di ricordi di Ludovico Strozzi, c. 41 r.