Ruschi (Family)
La famiglia Ruschi, di remote origini lombarde, si trasferì a Pisa durante il breve regno dei Visconti in città, dal 1399. Al momento dell’ingresso dei fiorentini a Pisa, nel 1406, i Ruschi trovarono riparo presso i Malaspina, in Lunigiana, per poi insediarsi a Sarzana, a Pontremoli, a Lucca e infine rientrare a Pisa nel corso del XVI secolo.
Giovan Battista di Domenico Ruschi, dopo che il padre aveva ottenuto la cittadinanza pisana nel 1566, fu priore di Pisa nel 1589. Il figlio Bernardino Antonio (1568-1632) fu il capostipite della linea secondogenita della famiglia ancora oggi attiva. In città, i Ruschi consolidarono le loro ricchezze con le attività legate all’estrazione e alla vendita del ferro, fino a ottenerne dai Medici l’appalto per la Toscana.
Proprietari di palazzi residenziali a Pisa e di beni agricoli nella campagna circostante, i Ruschi volsero una particolare attenzione verso le località di Ghezzano e di Calci. Nel corso dei secoli XVIII e XIX, i vari membri della famiglia commissionarono opere architettoniche e artistiche.
Francesco Gaspare di Verissimo Pietro (1717-1806), che nel 1754 ottenne dal granduca il riconoscimento della nobiltà pisana della famiglia, fu amante dei libri, delle arti e della musica, ma i Ruschi coltivarono anche la passione politica.
A cavallo tra Sette e Ottocento ha particolare rilievo Giovan Battista di Pietro Verissimo (1771-1831) che nel periodo francese fu maire di Pisa e poi incarcerato per le sue simpatie rivoluzionarie. Il figlio Rinaldo (1817-1891) partecipò nel 1848 con il battaglione universitario toscano alla campagna militare in Lombardia, nel 1859 fu eletto deputato dell’Assemblea dei rappresentanti toscani e fece parte della deputazione che si recò a Torino in quello stesso anno; fu eletto deputato al Parlamento nazionale nel 1860, 1861 e 1865 e nel 1868 fu nominato senatore del regno da Vittorio Emanuele II.